Agea: nell’interesse di agricoltori ed Erario. Problemi arrivano da performance organizzative CAA come CIA Marche. Evitare propaganda e disinformazione

Agea prende carta e penna e scrive ad AGRICOLAE per fare chiarezza in merito ad alcune critiche apparse sul Resto del Carlino avanzate dalla Cia Marche.

In primis sul tema del gasolio agricolo: “Innanzitutto è necessario chiarire che i sussidi agricoli sul gasolio agricolo (domanda di assegnazione del carburante agricolo-UMA) sono di competenza Regionale e le rispettive domande, in particolare nella Regione Marche, vengono presentate sul portale regionale SIAR (https://siar.regione.marche.it/web/HomePage.aspx) che opera al di fuori del SIAN, quest’ultimo gestito da Agea. Il portale SIAR progettato dalla Regione Marche si dovrebbe interfacciare con il SIAN che segue una identificazione geospaziale delle parcelle agricole (e non particelle catastali come il SIAR) secondo norme unionali e non nazionali o regionali. Questa mancanza di allineamento tra sistema catastale (utilizzato dalla regione Marche) e grafica oggettiva della carta dei suoli (utilizzato invece da Agea) è costato all’Italia una proposta di rettifica finanziaria richiesta dalla Commissione Europea per più di un miliardo di euro. Per evitare quindi un ulteriore aggravio ai danni dell’Erario, Agea ha già messo in atto una semplificazione, come richiesto dalla Commissione Europea, nel sistema di rappresentazione della realtà delle superfici svincolata dal sistema catastale. La semplificazione è operativa dal 1° marzo 2024 grazie all’utilizzo della carta dei suoli. A conferma di quanto detto precedentemente e del sistema realizzato da Agea, la Corte dei Conti così recita “Agea ha recentemente intrapreso il perseguimento di miglioramenti operativi, volti a segnare una discontinuità rispetto al passato riferendosi proprio alla nuova “Carta nazionale dei suoli” che punta ad assicurare una migliore gestione delle richieste di aiuto e a potenziare l’efficacia dei controlli e che si rivolge verso misure di semplificazione predisposte a beneficio degli agricoltori, attraverso “il lancio di un sistema di domanda unificata per alleviare gli oneri burocratici e facilitando l’accesso alle provvidenze”.

Per quanto riguarda la Carta dei suoli, Agea spiega come “la carta dei suoli, come già detto, è un elemento di semplificazione realizzato nel SIAN, ma il vero problema è che i sistemi regionali extra SIAN (come nel caso delle Marche) che si basano sul catasto sono lontani dalla precisione data dalla grafica “oggettiva” geospaziale ovvero la fotografia esatta del territorio, come richiesto dall’Unione Europea. Per semplificare la presentazione dei fascicoli da parte CAA (anche per la CIA nazionale), Agea ha sviluppato, pur se non di sua stretta competenza, procedure automatizzate per 5 dei 6 step che altrimenti avrebbero dovuto essere operate dagli stessi CAA. Questo significa che non è un problema del sistema AGEA, ma di performance organizzativa dei CAA e di scelte delle singole Regioni che hanno deciso di sviluppare applicativi propri, in ambito fuori SIAN. Agea deve rispettare le norme imposte dall’Unione Europea. Tale aspetto viene supportato dai dati! Ad oggi ci sono sedi periferiche dei CAA che hanno raggiunto performance anche superiori al 100% degli obiettivi definiti rispetto al 2023 utilizzando il nuovo sistema di AGEA così come ci sono sedi periferiche che non raggiungono neanche l’1%, attestandosi a performance pari a zero. Nel caso della CIA delle Marche, emergono incongruenze rispetto alle dichiarazioni rilasciate perché, come dimostrano i dati, ci sono sedi periferiche che hanno evaso più dell’81% dei fascicoli attesi e sedi provinciali della stessa regione che non raggiungono neanche il 18%. Oltretutto, Agea si è fatta portavoce presso il MASAF di iniziative formative: ha proposto al Ministero di far finanziare un progetto di formazione per l’introduzione del nuovo sistema della carta dei suoli, sempre nell’ottica del supporto di supporto dei CAA. A fronte di questo progetto formativo dedicato a tutte le Regioni, la CIA nazionale ha presentato un proprio progetto di formazione specifico per le Marche, approvato dall’AGEA in data 16 aprile 2024, e finalizzato a formare operatori locali per il corretto utilizzo del nuovo sistema operativo di Agea e degli strumenti innovativi, come la carta dei suoli. Considerati i problemi sollevati dal Presidente CIA delle Marche relativi al corretto utilizzo delle nuove procedure, ci si chiede quali siano i risultati di tale formazione.”

Poi il tema dei fascicoli: “La questione dei fascicoli fuori regione riguarda una triplice problematica: sistema regionale SIAR (Marche), sistema regionale AGREA (Emilia-Romagna) e interoperabilità con il SIAN (Agea). In sostanza, il SIAR non segue il nuovo modello SIAN basato su elementi geospaziali e non catastali; l’Agrea (Emilia-Romagna) detiene un ulteriore sistema al di fuori del contesto SIAN e della regione Marche e la stessa AGREA, ad oggi, non sembra, aver messo a regime la carta dei suoli di AGEA – ricordo che è stata messa a disposizione in data 1° marzo 2024 – il che complica ancor di più l’interoperabilità delle informazioni tra i diversi attori.”

Agea fa chiarezza anche sui software utilizzati: “Ogni Regione ha la possibilità di sviluppare propri software gestionali che, però, devono poter comunicare con il SIAN (sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo, agroalimentare e forestale messo a disposizione dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dall’Agea per assicurare lo svolgimento dei compiti relativi alla gestione degli adempimenti previsti dalla PAC, con particolare riguardo ai regimi di intervento nei diversi settori produttivi, ndr) che segue regole comunitarie e non nazionali o regionali, come per esempio il sussidio al gasolio. Se la Regione, nell’ambito delle proprie competenze, decide di sviluppare un proprio software mantenendo il sistema alfanumerico (messo in discussione dalla Commissione Europea in ambito di pagamenti degli interventi a superficie della PAC) per quanto concerne l’identificazione delle parcelle agricole – riferendosi quindi al catasto e non adeguandosi alla gestione di un sistema propriamente detto geospaziale (carta dei suoli) – la mancata performance non può essere attribuita ad AGEA ma a scelte regionali che poco hanno a che fare con le regole della compliance stabilite dall’Unione Europea

Infine sulla proroga: “Il nuovo DM (Decreto ministeriale) approvato in conferenza Stato Regioni lo scorso 28 giugno 2024 – scrive Agea -ha previsto la proroga delle domande al prossimo 31 luglio, non a causa del mancato funzionamento del sistema di AGEA ma a causa dell’introduzione del nuovo eco-schema 5.1, permettendo così agli agricoltori di accedere al relativo aiuto. È in corso di pubblicazione, tra l’altro, la circolare applicativa di Agea coordinamento per regolare e armonizzare le procedure amministrative che consentono agli agricoltori di poter accedere ai benefici. La semplificazione attuata da Agea, e richiesta dalla Commissione Europea, pare essere riconosciuta e apprezzata a tutti i livelli apicali (comunitari e dagli organi di controlli contabili nazionali) ma trova resistenza su alcuni territori. Resistenza che non riguarda il sistema Agea, ma la performance dei singoli operatori dei CAA territoriali come dimostrato dai dati sopra esposti. Sinceramente, frasi come “Agea non ammette difficoltà” o come “bisognerà lavorare anche ad agosto” (quest’ultima riferita ai ritardi erroneamente attribuiti ad Agea) rafforzano il concetto prima esposto: non è un problema di sistema di Agea, ma di performance organizzativa delle sedi dei CAA come nel caso della CIA Marche. Questo intendiamo come “messa a servizio” degli agricoltori. Il resto, come è chiaramente evidente, sono solo prese di posizione per non riuscire a tenere il passo con il concetto di produttività, innovazione e risparmio che Agea sta cercando di raggiungere rispetto alle proposte di rettifiche finanziarie annunciate dalla Commissione Europea. A tal proposito, DG AGRI effettuerà una visita conclusiva a Roma sulle debolezze del sistema sopra evidenziate (gestione degli aiuti a superfici anche per il gasolio su base catastale) nella settimana dall’8-12 luglio p.v..”

Concludendo, – scrive infine Agea – la norma unionale attribuisce all’Organismo di coordinamento di Agea ai sensi dell’articolo 3(3) del regolamento Ue n. 128/2022, il ruolo di unico interlocutore della Commissione Europea per conto dello Stato membro interessato per tutte le questioni relative ai Fondi agricoli che rientrano nei suoi compiti ed in particolare quelli del FEASR e del FEAGA. Questo significa che la gestione dei fondi UE in agricoltura e di conseguenza di quelli finanziati da fondi nazionali o regionali che impattano con i processi del sistema di identificazione delle parcelle agricole (SIPA) ai sensi del D.lgs n. 74/2018 e successive modificazioni, devono essere coordinati compiutamente nell’interesse degli agricoltori e dell’Erario (evitando rettifiche finanziarie da parte della Commissione Europea) in  maniera coerente, armonizzata e uniforme alle norme dell’Unione europea e alle funzioni istituzionali attribuite ad Agea.

Al contrario si rischia di fare solo propaganda e disinformazione”.