Agricoltura, Giansanti: Mediterranea crea benessere e ricchezza per Italia e non contro qualcuno. VIDEOINTERVISTA

“Io non devo rispondere a nessuno, è Coldiretti che dovrebbe rispondere. Lavoriamo nell’interesse del Paese, per dare risposte alle imprese agricole, per poter dare ai nostri agricoltori mezzi e strumenti per poter essere sempre più nel mercato. Operiamo tutti ormai in un mercato globale, dobbiamo costruire un modello di filiera che parta dell’azienda agricola e arrivi sul banco dei nostri consumatori italiani e dei consumatori mondiali, con un modello italiano che possa mettere al centro sempre più la produzione made in Italy 100% e lo facciamo con l’industria del Paese”.

Così Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, risponde alla domanda sulla polemica nata da Coldiretti sull’associazione Mediterranea nata in collaborazione con Union Food, a margine dell’assemblea estiva a Milano.

“Costruiamo alleanze per creare ricchezza e benessere per il Paese e non contro qualcuno. Evidentemente c’è qualcuno che preferisce seguire altre logiche, probabilmente distruggere piuttosto che costruire percorsi comuni. Noi saremo sempre quelli che vogliono costruire percorsi comuni, cercando di creare valore per le imprese che utilizzeranno o che avranno beneficio dall’Associazione Mediterranea.

Questa non è un’associazione che rappresenta le imprese, non facciamo sindacato, mediterranea nasce per promuovere sempre e meglio quella che è la cultura mediterranea di impresa e dentro quella cultura mediterranea c’è la cultura d’impresa mediterranea, in particolar modo la cultura di impresa italiana.

Oggi l’industria chiede sempre più prodotti italiani e noi agricoltori dobbiamo essere messi nella condizione di poter produrre di più, valorizzando al meglio le nostre produzioni. Se c’è l’industria alimentare italiana che vuole prodotto italiano e vuole riconoscere anche un qualcosa di più, perché facciamo un prodotto migliore e perché riusciamo a rispondere a standard di qualità migliore.

Stiamo facendo un servizio, tanto per i nostri agricoltori quanto per l’industria, soprattutto un servizio per il Paese, perché andremo ad incrementare la quantità di prodotto nazionale che potremo esportare sempre di più.

Tutto è possibile nella logica del buonsenso, nessuno si vuole arrogare il diritto di mettere bollini su ciò che stiamo andando a fare. Mediterranea, come vi dicevo, promuove cultura d’impresa e promuove la cultura delle filiere agricole. Oggi ci sono delle multinazionali italiane e non italiane che operano sul territorio nazionale e che rispettano le leggi dello Stato, non sta certamente a Mediterranea dire se qualcuno è cattivo o è brutto e nessun altro lo potrà dire.

Dobbiamo promuovere modelli che creano valore e che soprattutto aumentino la capacità di essere presenti sui mercati. Qualche giorno fa Ambrosetti ha presentato uno studio importante e l’Italian sounding è un problema. Senza l’Italian Sounding passeremmo da 64-65 miliardi a 130. Se vogliamo produrre di più dobbiamo metterci in testa di produrre di più e quando si produce di più lo si produce con le industrie, non c’è un tema di piccole o medie o multinazionali”.