Agricoltura, Lollobrigida: sostenere settore che garantisce tutela territorio e sicurezza alimentare. VIDEOINTERVISTA

“Negli ultimi mesi l’atteggiamento sul Green Deal si è modificato e oggi si parla di pragmatismo rispetto al green deal. Pragmatismo significa raggiungere gli obiettivi che l’Europa si deve dare di sostenibilità intesa su tutti gli ambiti, quello ambientale ma anche quello economico e di reddito delle imprese. In particolare un cambio di prospettiva che l’Italia non solo ha sollecitato ma è riuscita anche a far diventare impegni concreti come la modifica della PAC, cioè rimettendo al centro gli agricoltori.”

Così il ministro Francesco Lollobrigida a margine dell’Assemblea estiva 2024 di Confagricoltura “Per una politica agricola sostenibile e competitiva”.

“Rimettere al centro gli agricoltori come tutore dell’ambiente. Quello che era inciso nei trattati di Roma che immaginavano un’agricoltura come base per trasformare un elemento geografico in un elemento politico. L’agricoltore era produttore di un bene prezioso come il cibo, garantiva la sicurezza alimentare in un periodo che ancora risentiva degli effetti della seconda guerra mondiale, ma doveva garantire anche la tutela delle aree deboli, dove a volte l’agricoltore non riusciva a raggiungere un valore dei prodotti che gli permettesse di sostenere la propria attività economica e per quello si immaginò la PAC (peraltro, sempre qui in Italia, a Stresa).

Negli ultimi mesi l’Italia ha presentato una programmazione strategica per ottenere questi risultati e il 21 di marzo in Europa si è tornati a parlare di agricoltura ai massimi livelli. Insieme alle grandi crisi geopolitiche c’era anche l’agricoltura come realtà economica fondamentale da attenzionare. E questo poi ha portato, perché si deve sempre fare i conti con gli effetti concreti, alla revisione parziale della PAC e a un’impostazione che ci fa ben sperare rispetto ad atteggiamenti che noi riteniamo folli come quello di depotenziare gli interventi e gli incentivi in favore dell’agricoltura. Non deve essere incentivata solo perché è una impresa economica ma perché è un elemento di conservazione del territorio, del nostro modello alimentare, della nostra sicurezza alimentare, della nostra cultura, della nostra tradizione.”