Inchieste09/06/2023 11:57

Agrivoltaico o Agrisolare? due facce della stessa medaglia. Differenze e vantaggi che rendono gli agricoltori proprietari energetici

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Tetti o Terreni? La torta dell'energia solare è molto golosa, attrae fortemente l'interesse degli imprenditori agricoli, che al tempo stesso sono spaventati da costi e burocrazia. Conviene puntare, senza se e senza ma, alle energie rinnovabili? Quale strada intraprendere senza il rischio di rimanere scottati "sotto il Sole"?

C'è da redimere un primo nodo, quello sostanziale, che riguarda la differenza tra le due grandi famiglie del fotovoltaico applicato al mondo agricolo. Si parla infatti di Agrivoltaico e di Agrisolare, due facce della stessa medaglia che gli agricoltori vorrebbero assegnare alle proprie aziende.

Il mondo agricolo negli ultimi anni ha subito un'accelerazione repentina proprio nel campo dell'innovazione. utilizzo di mezzi a guida autonoma, l'analisi dei terreni attraverso droni, l'impiantistica automatizzata per quanto riguarda l'irrigazione e la distribuzione dei fitofarmaci. Tutto questo ha un prezzo energetico molto alto, ma imprescindibile per coniugare produzione e sostenibilità ambientale. La maggiore richiesta si è scontrata purtroppo con una volatilità del prezzo dell'energia che è sotto gli occhi di tutti: la guerra ucraina ha accelerato la fase speculativa e l'innalzamento dei costi si è spesso riversato sulla parte iniziale delle filiere, quella dei produttori.

Dopo il picco di agosto 2022 (540 euro/MWh), i prezzi hanno iniziato una lunga discesa, complici l'adozione di misure di risparmio e l'accordo tra i paesi europei su un tetto massimo di acqusto. Tuttavia la cesura avvenuta con la quasi totale interruzione delle forniture di gas russo ha imposto un cambiamento che dovrà essere portato avanti velocemente entro pochi anni.

Di fronte agli imprenditori agricoli si apre quindi uno spartiacque, quello che divide agrisolare e agrivoltaico. Quali sono le differenze tra le due possibili scelte, dove non sia possibile utilizzarle entrambe?

AGRISOLARE, RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA

Partiamo dalla soluzione che permette agli agricoltori di utilizzare una risorsa fino ad oggi mai sfruttata, ma che permetterebbe sia un netto miglioramento dell'efficenza energetica sia la generazione di energia fotovoltaica capace di compensare i consumi. Il parco agrisolare,

La misura “Parco Agrisolare” fa parte dell'Investimento 2.2, Componente 1, Missione 2, del PNRR, e prevede la selezione e il finanziamento di interventi che consistono nell'acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all'attività nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale ed eventuali interventi di riqualificazione dei fabbricati ai fini del miglioramento dell'efficienza energetica delle medesime strutture, riconoscendo un contributo in conto capitale con un’intensità di aiuto massima, rispetto alle spese ammissibili, che varia in relazione all’attività svolta dal Soggetto Beneficiario.

Si tratta di una misura che dovrà sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, escludendo totalmente il consumo di suolo, tramite l'erogazione di un contributo che potrà coprire anche i costi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, con la rimozione dell'eternit e amianto sui tetti (ove presente) e/o migliorando coibentazione e areazione, anche al fine di contribuire al benessere degli animali.

La normativa prevede limiti ben precisi: L'impianto fotovoltaico deve avere una potenza di picco non inferiore a 6 kW e non superiore a 500 kW ma soprattutto, l'articolo 2 del decreto approvato lo scorso 25 marzo 2022 dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, impone che gli impianti fotovoltaici ammissibili agli aiuti del PNRR sono quelli che  "possono soddisfare il fabbisogno energetico dell'azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell'azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale". Esiste quindi il limite dell'autoconsumo che di fatto sovradimensiona gli impianti rispetto alle esigenze delle aziende e degli imprenditori.

Il decreto ministeriale individua come soggetti beneficiari gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria; le imprese agroindustriali; le cooperative agricole che svolgono attività di cui all'articolo 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228.

A loro volta, le risorse, a valere sui fondi del PNRR, ammontano a euro 1.500.000.000, di cui una quota pari ad almeno il 40% è destinata al finanziamento dei progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Queste sono così suddivise:

1.200 milioni di euro sono destinati agli interventi realizzati dalle aziende agricole attive nella produzione agricola primaria;

150 milioni di euro sono destinati agli interventi realizzati dalle aziende agricole attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli;

150 milioni di euro sono destinati agli interventi realizzati da aziende attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli.

Lo scorso 19 aprile è stato emanato il decreto ministeriale con il quale vengono programmate le residue risorse della misura 'Parco Agrisolare' per un importo di circa 1 miliardo di euro. Il testo del decreto sarà ora trasmesso alla Commissione europea per la relativa autorizzazione a cui seguirà la pubblicazione del bando. Il Soggetto attuatore dell'intera misura è il Gestore Servizi Energetici (GSE).

AGRIVOLTAICO: SFRUTTARE I TERRENI MARGINALI PER PRODURRE ENERGIA

Totalmente diverso è invece l'approccio dell'agrivoltaico. Invece di utilizzare i tetti, in questo caso gli agricoltori possono sfruttare i terreni. L’energia agrivoltaica, comunemente definita agrivoltaico, è una forma di energia generata da una combinazione perfetta di energia solare e piante, su terreni agricoli, che prevede la combinazione di colture e pannelli solari. Si tratta di un modo innovativo di combinare l'energia rinnovabile con l'agricoltura in un paesaggio caldo e arido, posizionando pannelli solari sopraelevati su un sottobosco di piante, al fine di produrre energia pulita.

Per l'agrovoltaico sono stanziati, invece, nella Missione "Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica" del Pnrr, 1,1 miliardi di euro. Si vuole installare a regime una capacità produttiva di 1,04 GW per produrre 1.300 GWh annui. Per l'attuazione si è in attesa dei provvedimenti del Ministero della Transizione Ecologica, mentre per gli impianti a terra, quelli che non hanno possibilità di inserire colture, non è previsto alcun incentivo. In questo caso si parla dei cosiddetti "terreni marginali", dove è impossibile o è vietato produrre. I prezzi dei terreni si aggirano tra i “ i 2.500 e i 3.500 euro all’ettaro all’anno con contratti minimi di 20 anni, ma in alcune zone della Pianura Padana – affermano gli agricoltori – le offerte delle società di gestione degli impianti agrivoltaici toccano anche i 4.000 euro all’ettaro all’anno con l’automatica rivalutazione dell’Istat, per una durata addirittura trentennale”.

In particolare, il decreto del 17 aprile 2023 del MASE, prevede "il riconoscimento di un incentivo composto da un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. A essere sostenute saranno in particolare soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza. Per promuovere la realizzazione degli interventi presso il mondo dell’imprenditoria agricola, per l’accesso alle procedure sono previsti due distinti contingenti di potenza: un primo contingente di 300 megawatt destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 megawatt e un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.

Dunque vengono privilegiate le imprese agricole rispetto a singoli e cooperative. Il vantaggio dell'agrivoltaico è di adattarsi alle esigenze della  produzione agricola. L'impianto prevede più spazio fra i moduli, un compromesso nel progettare la trasmissione della radiazione luminosa e che protegge le colture da alte temperature e scarsità d'acqua.

Questo ovviamente riguarda l'agrivoltaico sopra le coltivazioni, mentre per quanto riguarda i terreni marginali è possibile installare il fotovoltaico a terra, con una possibile ulteriore fonte reddituale per gli agricoltori.

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