Bonifica Parmense, migliora la qualità delle acque della rete irrigua consortile

La qualità delle acque irrigue consortili del Consorzio della Bonifica Parmense migliora anche per il 2023: dall’approfondimento dei risultati analitici – effettuati da Bonifica Parmense LAB, laboratorio specializzato in analisi scientifiche sullo stato del corpo idrico consortile – emerge un quadro rassicurante, in linea con gli anni precedenti, nonostante l’emergenza siccità registrata nella prima parte dell’anno.

La relazione annuale è redatta dall’ingegner Elisa Trombi, responsabile BPLab – Ufficio Ambiente, Irrigazione Concessioni e Patrimonio, con la collaborazione del tecnico Erika Martorana e mostra una positiva stabilità per quanto riguarda i dati relativi alla qualità dell’acqua per uso irriguo: le classificazioni, relative all’analisi di 16 punti strategici della rete di distribuzione irrigua di pianura, sono di qualità ‘ottima’ e ‘buona’. Il torrente Enza in località Cerezzola e il torrente Taro presso l’impianto di Borgonovo, inoltre, si trovano in classe di qualità ecologica elevata.

Sono paragonabili, dal punto di vista dei parametri analizzati, i risultati ottenuti per le acque sotterranee come i pozzi e per le acque superficiali, i canali e fonti di approvvigionamento quali fiumi e torrenti. Infatti, anche per i pozzi le classi ricadono principalmente in qualità ‘ottima’.

“I dati elaborati mostrano anche nel 2023 un quadro rassicurante sulla qualità dell’acqua irrigua, in quanto non sono stati rilevati cambiamenti significativi rispetto a quelli delle annate precedenti – sottolinea Fabrizio Useri,direttore generale della Bonifica Parmense . La direzione intrapresa dall’Unione Europea riferita al riuso ed al riciclo è sempre più evidente. Con diversi Stati membri che soffrono sempre più di siccità, il riutilizzo dell’acqua dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane può diventare uno strumento essenziale per garantire una fonte d’acqua sicura”.

 

IL REPORT QUALITÀ DELLE ACQUE 2023

L’analisi relativa alla qualità delle acque irrigue si è basata sul campionamento di 16 punti strategici della rete di distribuzione irrigua di pianura, con l’aggiunta di 11 punti stazione relativi ai pozzi consortili. Nel 2023, per la prima volta, sono state infatti aggiunte le stazioni di monitoraggio, in corrispondenza delle captazioni consortili da falda, usate per scopo irriguo.

Il campionamento è stato realizzato dal personale di Bonifica Parmense LAB: i tecnici hanno effettuato la misura in campo dei parametri irripetibili e analisi chimiche e batteriologiche, in collaborazione con Iren Laboratori S.p.A. di Piacenza.  L’analisi si è basata inoltre sulla verifica dei dati Arpae relativi ai depuratori urbani che alimentano i canali e sull’interpretazione dei dati Arpae relativi alla qualità delle acque di fiumi e torrenti in rapporto con i canali di bonifica.

Gli esiti mostrano un quadro rassicurante sulla qualità delle acque consortili, in linea con le annate precedenti: le acque ad uso irriguo, infatti, rientrano della classificazione ‘ottima’ o ‘buona’. Dalle analisi non emergono differenze rilevanti tra la campagna inizio irrigazione e fine irrigazione dei pozzi, se non un miglioramento.

Per quanto riguarda il nuovo regolamento europeo – introdotto nella relazione delle acque a partire dal 2022 – si rientra, per la maggior parte dei casi in riferimento ad alcuni parametri chimici nella classe migliore (A), per altri parametri si ricade nella classe B. Il regolamento sul riutilizzo dell’acqua, in corso di redazione e applicazione, stabilisce requisiti minimi di qualità dell’acqua, gestione del rischio e monitoraggio per garantire un riutilizzo sicuro dell’acqua: di questa situazione, è opportuno che gli agricoltori tengano conto in funzione della coltura da loro scelta.