Da Bruxelles - Agricoltori in piazza a Bruxelles, per manifestare ancora una volta nella giornata in cui si riunisce dell'Agrifish, lavorare sulla semplificazione delle norme burocratiche, dare certezze alle piccole e medie imprese agricole e garantire le risorse economiche stanziate, sono le richieste presentate.
"La politica europea è nettamente contro le forze agricole, specialmente quelle italiane. Oggi tutta l'Italia è scesa qui per protestare contro il ritiro dei terreni, il 4% che obbliga gli agricoltori a rinunciare alla coltivazione della terra. Ci pagano per non coltivare la propria terra, hanno messo vincoli ambientali sempre maggiori che opprimono la produzione favorendo l'importazione di tutti i prodotti esteri".
Così Domenico, bolognese e imprenditore agricolo impegnato nella produzione estensiva di sementi, a margine della protesta organizzata questa mattina a Bruxelles da Coldiretti.
"Non ci sono abbastanza controlli verso le derrate alimentari che entrano dall'estero e in questo gli agricoltori italiani sono oppressi, così come quelli italiani, tutti quelli europei. Oggi siamo qui per chiedere una maggiore attenzione verso le politiche agricole e una maggiore attenzione verso i piccoli agricoltori che così stanno morendo. Con le importazioni dall'Ucraina abbiamo subito grosse perdite. Non riusciamo a valorizzare il nostro prodotto e non vi è differenza tra il grano che noi produciamo in un determinato modo, sostenibile per l'ambiente e genuino per le persone, rispetto a quello che viene importato dall'estero. Le persone questo non lo sanno e dobbiamo far sentire la nostra voce".
"Nel settore dell'allevamento i problemi sono molteplici, dal prezzo non riconosciuto di latte bovino, a quello della carne in stalla. I problemi non si limitano solamente al giusto costo dei nostri prodotti, ma anche al mantenimento degli allevamenti, vista la difficoltà nel rientrare nei costi di produzione. Coldiretti in questi ultimi anni ha fatto delle battaglie che ci hanno aiutato, soprattutto quella sulle pratiche sleali e per mantenere i contratti di filiera".
Così ad AGRICOLAE Mariafrancesca Serra, responsabile nazionale Donne Coldiretti, a margine della manifestazione.