Confagricoltura, Giansanti: cibo sintetico un falso problema, vera criticità la gestione geopolitica del cibo. Fondamentale un piano per l’agroindustria

“La guerra sta incidendo significativamente sui conti economici delle imprese. Una guerra che ha un impatto grande sui temi dell’alimentazione e che ha rimesso al centro dell’attenzione l’agricoltura nella visione e strategia del paese e nella tenuta economica e sociale del paese. Un paese è forte se c’è anche un’agricoltura forte.

Ci sono spinte inflazionistiche sui grandi temi del cibo che hanno un impatto devastante per la competitività dell’impresa e per l’economia dei paesi.”

Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso dell’assemblea nazionale di Confagricoltura.

“Il tema della sicurezza alimentare è fondamentale. Noi intendiamo la sovranità alimentare come sicurezza alimentare, ossia la sicurezza di un paese di produrre ciò di cui ha bisogno e di riuscire ad esportare per creare valore. Questa è la dimensione di un paese moderno.

L’Italia ha un rapporto debito pil molto alto e gli strumenti d’intervento sono limitati rispetto ad altri paesi. Questo significa che quando si interviene a favore delle imprese quei paesi potranno mettere sul piano maggiori risorse e rendere più competitive rispetto a noi le loro imprese. Il tema della competitività è centrale. Le misure che il governo americano sta inserendo a favore della produzione interna ed a protezione dell’inflazione interna è di alzare delle barriere contro l’import di prodotto europei.

Mai come in questo momento manca quell’attività di coordinamento che nasceva anni fa all’interno del WTO.

L’Italia deve tornare a fare strategia, serve un piano strategico per l’agricoltura e non intervenire solo sulle emergenze. L’agricoltura in Italia è stata considerata la cenerentola dell’economia.

Serve costruire un piano per l’agroindustria del paese. Abbiamo un modello unico fatto di progresso, innovazione e che guarda alla sostenibilità e al benessere animale. Dobbiamo investire maggiormente sulle rinnovabili.

In questi giorni il tema dominante è quello della carne sintetica e fui il primo a parlarne due anni fa a Cibus. Ma la carne sintetica non mi fa paura, dipende da come lo interpretiamo. L’Italia è l’unica al mondo ad avere standard così elevati sulle produzioni zootecniche e non c’è paragone con la carne sintetica. Anzi, è un errore comparare la carne sintetica con quella vera.

La carne sintetica è un falso problema, bisogna invece guardare alla gestione geopolitica del cibo.

Attraverso le produzioni standardizzate di cibo si riescono a controllare le capacità produttive del paese e questo avviene all’interno di multinazionali, in cui il profitto è superiore all’etica. Se poi la sede di queste aziende è in paesi non democratici allora la gestione di quei prodotti sintetici è solo uno strumento di guerra per muovere interessi geopolitici e geosociali.

Dobbiamo dare valore alla nostra biodiversità.”