Emilio Sereni: Cia, su agricoltura e paesaggio una “guida” sempre attuale

Celebriamo con onore ed emozione uno dei padri fondatori della nostra Confederazione, promotore di politiche agrarie lungimiranti, ancora attuali e non pienamente realizzate”. A dirlo il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenendo questa mattina al Masaf nell’ambito del convegno “Emilio Sereni, identità culturale e agricoltura italiana”.

Crisi climatiche sempre più estreme, stati d’emergenza come unica e inevitabile prima contromisura agli effetti di alluvioni, frane e smottamenti, ma anche sfruttamento e abbandono di suolo che lasciano il passo a cementificazione e dissesto idrogeologico, non possono, per Cia, che riportare l’attenzione sulle grandi lezioni di Emilio Sereni.

In primo luogo, agli studi sul paesaggio agrario “che va ancora tutelato e valorizzato adeguatamente -ha sottolineato il presidente di Cia, Fini- e proprio per contrastare degrado e spopolamento, soprattutto delle aree interne e riconoscendo il ruolo chiave dell’agricoltore custode del territorio”.

          Da qui si sviluppa tutta la modernità di Emilio Sereni “che, oggi, da guida sempre attuale, sollecita quella legge sul consumo di suolo ancora ferma in Parlamento -ha ricordato Fini-, ma anche un impegno serio per l’aumento delle pensione agricole, le più basse d’Europa, e più coraggio nella capacità di innovare che Sereni espresse con un disegno di legge per l’imprenditoria agricola al femminile, ma anche con quella visione di agricoltura, strategica non solo dal punto di vista economico e produttivo, ma anche quale fattore di coesione sociale nelle zone rurali d’Italia”.

          Per Cia, valori fondativi e questioni dirimenti, compreso l’intervento di Sereni sul Fondo di solidarietà nazionale contro le calamità naturali “che la più recente alluvione in Emilia-Romagna ha attualizzato, richiamando alle responsabilità, ma anche alle soluzioni che abbiamo a portata di mano e continuiamo a non voler vedere pienamente. L’agricoltura è la soluzione -ha concluso Fini- non il problema”.