Agricolae TV01/02/2024 12:56

Fieragricola, Dell’Acqua: Italia sta diventando un paese povero d’acqua. Serve più coordinamento tra enti. VIDEOINTERVISTA

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“Partirei da un presupposto, che il cambiamento climatico c’è, è un dato di fatto e che in Italia - soprattutto in alcune zone - piove in maniera completamente diversa da come eravamo abituati. Sto parlando soprattutto, ad esempio, dell’Italia del settentrionale che non era abituata a crisi idriche e invece - come state vedendo e come vediamo in questo momento - ora se ne parla.”

Così ad AGRICOLAE Nicola Dell’Acqua - Commissario straordinario nazionale Emergenza Idrica nel corso dell’incontro Anbi a Fieragricola.

“La crisi idrica è causata da due aspetti principali. Il primo è metereologico: piove meno, nevica meno - lo avete visto tutti, anche in questo momento. Ci sono zone in Italia dove - ad esempio in Sicilia - in questo momento c’è emergenza idrica. L’altro aspetto è un po’ un aspetto amministrativo: ci vuole più coordinamento da parte di tutti gli enti preposti alla gestione dell’acqua grezza, cioè all’acqua prima che questa venga fornita ai settori agronomico, potabile e industriale.

Su questo abbiamo più un Paese che nel tempo si è strutturato come se di acqua ne avesse tanta. Dobbiamo imparare molto di più dai Paese e dagli Stati che, avendo poca acqua, hanno fatto molta più squadra tra le istituzioni, hanno creato coordinamento e hanno fatto in modo che tutte le risorse cadessero in un piano unico: ecco, questo piano lo sta verificando la cabina di regia - tutti i ministeri sono coinvolti, l’Agricoltura, la Infrastrutture, l’Ambiente chiaramente, la Presidenza del Consiglio.

Questo vuol dire maggiore coordinamento di tutti gli investimenti. Il Piano Nazionale di Interventi infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico (PNISSI) è un piano di investimento che il Ministero delle Infrastrutture sta mettendo a frutto ed è il primo che stiamo vedendo: i primi 100 milioni sono già stati in qualche modo pianificati.

Cosa dobbiamo fare adesso? Dobbiamo forse darci un’organizzazione diversa: dobbiamo organizzare il territorio in maniera diversa. Guardando quello che c’è già, ci sono i Distretti che la Comunità Europea ci ha chiesto. Le autorità di distretto funzionano, le dobbiamo far funzionare ancora meglio, ancora più a regime e più coordinate.

Ricordo a tutti che il governo dei Distretti è un governo che vede l’agricoltura - e quindi i consorzi -, che vede le infrastrutture e quindi gli idropotabili tutti coinvolti in un’unica conferenza istituzionale. Questo è il modo di andare avanti: dobbiamo copiare - permettetemi il termine - da Paesi che sono poveri di acqua. L’Italia sta diventando un Paese povero d’acqua.

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