Agricoltura29/07/2024 11:06

Olio di oliva, frodi e casi di etichettatura errate in UE in aumento: nei primi 3 mesi del 2024 50 casi sospetti

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Il quotidiano britannico "The Guardian", ha pubblicato un approfondimento sul mercato UE dell'olio di oliva, sottolineando che, nel primo trimestre 2024, il numero di "notifiche transfrontaliere" su potenziali frodi e casi di etichettatura errata ha raggiunto i 50 casi, più che triplicando i 15 dello stesso periodo del 2018.

Rispetto a quell'anno di riferimento il costo dell'olio d'oliva è più che raddoppiato, a causa delle condizioni meteorologiche estreme causate dalla crisi climatica e anche da altri fattori. Ma secondo il giornal inglese, in parallelo all’aumento dei prezzi è aumentato anche il numero di anomalie riscontrate nelle verifiche, che includono etichettature errate, potenziali frodi e casi di sicurezza che coinvolgono oli contaminati.

Nel primo trimestre del 2018, l'UE ha registrato 15 casi di questo tipo, numero che è salito a un record di 50 casi nei primi tre mesi di quest'anno, tre volte in più. Inoltre, questi casi sono solo quelli che sono stati rilevati e segnalati dagli stati membri alla direzione generale per la salute dell'UE e la statistica omette i casi nazionali, tanto che secondo il quotidiano la vera portata della frode è probabilmente molto più alta. I rapporti sugli incidenti includevano oli contaminati da sostanze non autorizzate come pesticidi, oli minerali e un caso in cui sono stati rinvenuti frammenti di vetro.

Ci sono stati anche molti casi in cui l'olio extravergine di oliva è stato ritenuto adulterato, ad esempio perché mescolato con oli di qualità inferiore o più economici, casi in cui l'olio vergine di oliva è stato etichettato come extravergine e diversi casi di etichettatura di origine fuorviante o falsa.

A tal proposito il Guardian porta degli esempi: a febbraio la Germania ha segnalato un caso da Israele di “olio lampante”, qualità considerata non adatta al consumo umano senza ulteriore raffinazione, commercializzata come “olio extravergine di oliva”. Alcuni oli hanno attraversato diversi confini, con la Germania che ha segnalato un caso di “etichettatura fuorviante di olio di oliva dalla Siria, tramite i Paesi Bassi” a marzo.

Delle 182 notifiche di frode e non conformità nell'olio d'oliva inviate all'UE dall'inizio del 2023, 54 riguardavano prodotti provenienti dall'Italia, 41 dalla Spagna e 39 dalla Grecia. Nel luglio 2022 l'UE ha introdotto nuove norme sui controlli di conformità delle norme di commercializzazione dell'olio d'oliva, nonché sui metodi per analizzarlo.

L'aumento dei casi potrebbe essere causato dai maggior controlli. Un portavoce della Commissione europea ha affermato "il numero più elevato di notifiche segnalato ogni anno è la prova di migliori scambi tra le autorità competenti degli Stati membri e della loro vigilanza nei confronti delle frodi nella filiera agroalimentare. La Commissione ha tolleranza zero per le frodi. Al fine di fornire ai consumatori olio d'oliva di buona qualità nell'UE, la Commissione organizza workshop annuali e promuove la collaborazione tra i paesi dell'UE per garantire che questi controlli siano correttamente implementati e garantisce lo scambio di informazioni pertinenti per coloro che lavorano con l'olio d'oliva".

Chris Elliott, professore di sicurezza alimentare alla Queen's University di Belfast, ha affermato che, sebbene le conseguenze dell'ingestione di olio d'oliva contaminato possano essere gravi, è molto improbabile che compaia sugli scaffali dei grandi supermercati, spiegando che  "la maggior parte delle persone che imbrogliano probabilmente lo fanno in aree in cui non c'è alcun monitoraggio o sorveglianza. Le piccole attività o i servizi di ristorazione sono più vulnerabili alle frodi".

Del resto il riscaldamento globale ha portato a un calo nei livelli di produzione di olio d'oliva negli ultimi anni. Le colture in Spagna, che hanno prodotto più della metà dell'olio d'oliva mondiale nel 2018-19, sono state colpite da siccità e ondate di calore di oltre 40°. I dati provvisori del Consiglio oleicolo internazionale indicano che la produzione globale dovrebbe scendere a 2,4 milioni di tonnellate nel 2023-24, in calo del 27% rispetto al 2018-19 e inferiore ai 2,6 milioni di tonnellate previsti nei livelli di consumo.

La conseguenza è stata un aumento esponenziale dei prezzi. Cento chili di olio extravergine di oliva di Jaén in Spagna costavano 787 € a novembre dell'anno scorso, rispetto ai 262,50 € di cinque anni prima, rendendo l'olio d'oliva un mercato più attraente per i truffatori.

Elliott ha affermato che l'inflazione causata dal clima è spesso alla base dell'aumento dei livelli di frode: "Ogni volta che vediamo fluttuazioni nei prezzi di una merce, è sempre un chiaro segno di un aumento delle frodi nei mesi successivi, poiché offre alle persone un'opportunità per imbrogliare. L'olio d'oliva è un esempio.

L'Ispettorato centrale italiano della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) ha completato lo scorso anno un programma che ha sequestrato 380 tonnellate di prodotti oleosi, per un valore di oltre 2 milioni di euro e ha segnalato 17 persone alle autorità giudiziarie o amministrative per gravi violazioni relative a etichettatura falsa o mancante o commercializzazione fraudolenta di oli non extravergini come "extravergine". A novembre, le autorità italiane hanno sequestrato 550.000 kg di oli dichiarati come olio d'oliva ma che in realtà erano costituiti da una miscela di oli vegetali. Il valore della merce sequestrata era di circa 250.000 €.

 

 

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