Peste suina, Confagricoltura: buon lavoro al commissario Filippini. Pronti a collaborare per misure concrete

Un augurio di buon lavoro a Giovanni Filippini, nel nuovo incarico di Commissario Straordinario per la gestione dell’emergenza della Psa – Peste Suina Africana. In questo momento critico, in cui azioni tempestive e concrete sono fondamentali per la salvaguardia del comparto suinicolo, la Confederazione conferma massima disponibilità al confronto e alla collaborazione per un supporto immediato agli allevatori.

Il settore suinicolo in Italia, con 8,1 milioni di capi (purtroppo in calo, in confronto ai circa 8,8 milioni nel 2020) in oltre 26mila allevamenti, vale 4,3 miliardi di euro come produzione agricola e 9,1 miliardi di euro considerando la trasformazione, nonché 2,3 miliardi come export, ossia il 3,6% del totale dell’agroalimentare (dati ISMEA). Al momento, il mercato interno oscilla e stenta a ripartire con vigore. L’ultimo rapporto ISMEA, infatti, segnala un +0,6% per i capi destinati al macello (primo quadrimestre del 2024) e un progressivo calo dei costi di produzione.

Notevole anche il contributo degli allevamenti alla produzione DOP ed IGP. L’Italia vanta 21 DOP e 22 IGP di prodotti a base di carni suine, con 2,27 miliardi di euro di valore alla produzione e 5,62 miliardi di euro al consumo. Solo i due prosciutti, Parma e San Daniele, valgono 1,3 miliardi di euro alla produzione. Restiamo il primo esportatore mondiale di preparazioni e conserve stagionate, con un fatturato pari a 2,1 miliardi di euro. Tuttavia, il comparto è scosso dalle criticità legate alla PSA che causa limitazioni all’export e costi di produzione ancora elevati, con relativi contraccolpi sui consumi, anche interni.

Misure di contenimento e prevenzione, puntuali e capillari, coordinate tra le varie istituzioni coinvolte comprese le Regioni e le PPAA e con la collaborazione delle organizzazioni agricole e della filiera, sono dunque prioritarie e irrimandabili, secondo Palazzo della Valle. La Confederazione sottolinea anche l’importanza degli indennizzi agli imprenditori agricoli colpiti, che stanno subendo contraccolpi negativi sulla redditività dalle misure di restrizione sanitarie, ed auspica in primo luogo un intervento coordinato e di lungo periodo per debellare il virus in modo efficace. Solo così sarà possibile tutelare gli animali, salvaguardare il comparto e la filiera e garantire prezzi adeguati ai consumatori.