Siccità, Caramiello (M5S): sud in ginocchio, ma governo si gira dall’altro lato

La scelta di organizzare a Siracusa il prossimo G7 sull’agricoltura ha il sapore dell’ennesima passerella densa di propaganda: il Sud e la Sicilia non hanno bisogno di coccarde, medagliette o contentini – a cui ci ha abituati il ministro Lollobrigida – ma di misure concrete e investimenti immediati. Il Mezzogiorno è in ginocchio e non ha più un goccio d’acqua, in particolar modo la Sicilia. La scarsità idrica sta costringendo gli allevatori ad ammazzare il proprio bestiame e sempre più contadini stanno acquistando l’acqua dalle autobotti a proprie spese. La situazione è drammatica: gli invasi restano vuoti, i campi bruciano, gli animali non hanno da bere, a Catania hanno iniziato a tagliare gli agrumeti mentre la produzione di olive soffre e non c’è alcuna produzione. Eppure, le associazioni di categoria stanno chiedendo da tempo l’attivazione delle dighe già esistenti e mai collaudate, invocando anche misure alternative come l’uso dei dissalatori per utilizzare l’acqua di mare. Addirittura, secondo le dichiarazioni rilasciate alla stampa quest’oggi da Marchese Ragona, presidente di Confagricoltura Sicilia, la fronte di 25 dighe sull’isola solo quattro sono collaudate e, di fatto, non invasano acqua o lo fanno solo al 50% della capacità. Innanzi a questo scenario, l’esecutivo preferisce girarsi dall’altro lato, le sue misure sono pressoché nulle e mortificano la dignità dei meridionali, dei siciliani e di tutti coloro che non chiedono privilegi ma solo il rispetto dei loro diritti”. Lo scrive in una nota Alessandro Caramiello, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura alla Camera.