CIA07/03/2023 11:03

Stagionali, Fini (Cia): chieste 200mila unità o emergeranno problemi, serve giocare d’anticipo

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“Già lo scorso anno, in questo stesso periodo, prima che scoppiasse il problema manodopera, avevamo iniziato a sollecitare il governo precedente perché avevamo previsto una grossa problematica di  mancanza di manodopera. Il decreto flussi dello scorso anno tardava ad uscire ed abbiamo denunciato la cosa. Nel frattempo il decreto flussi dello scorso anno non ha dato frutti, per vari motivi burocratici. Questo ha creato un’enorme falla".

Così ad AGRICOLAE Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori italiani sul problema di mancanza di manodopera.

"Per questo abbiamo sollecitato il nuovo governo, non appena insediato, per affrontare il problema dei flussi in anticipo, senza aspettare che arrivasse marzo-aprile o avremmo corso il rischio che arrivasse troppo in ritardo.

Oggi ci troviamo nella situazione in cui si può iniziare un percorso, ma i tempi stringono, soprattutto e per alcuni settori, come ortofrutta e florovivaismo, iniziano già ad emergere i problemi. Chiediamo innanzitutto che si accelerino i tempi e che si possa avviare le pratiche di regolarizzazione, chiediamo inoltre, rispetto alle nostre richieste iniziali siano aggiunti dei numeri. Avevamo chiesto 200mila unità, ma sono stati dati 80 mila, quindi ne serve almeno il doppio, considerando anche agli altri settori, come turismo e edilizia.

In Agricoltura abbiamo bisogno di manodopera straniera stagionale, soprattutto per il periodo da maggio a ottobre. Anche settori come viticoltura e olivicoltura hanno grosse carenze e di manodopera italiana se ne trova pochissima. A questo ha contribuito anche il reddito di cittadinanza".

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