Export01/08/2023 16:47

Agrisolare, tanto potenziale e poco tempo: un miliardo di euro dal 12 settembre al 12 ottobre. Imprenditori agricoli corrono per non perdere treno del sole

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Il bando agrisolare apre grandi opportunità per le imprese agricole ed agroalimentari. In gioco  c'è un fondo complessivo di 997 milioni che sarà destinato a trasformare gli imprenditori agricoli in 'coltivatori del sole' e quindi imprenditori energetici ma il tempo scarseggia: le iscrizioni si potranno fare dal 12 settembre al 12 ottobre e molte aziende non sono preparate a cogliere l'opportunità nei tempi prestabiliti.

Tra gli aspetti importanti, oltre alla dotazione a fondo perduto, la novità relativa all’autoconsumo condiviso, senza consumo di suolo e la sostituzione dei tetti in amianto.

  • 667 milioni di euro destinati alle aziende attive nella produzione agricola primaria
  • 150 milioni di euro destinati alle aziende agricole attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli
  • 75 milioni di euro destinati agli interventi realizzati dalle imprese del settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli
  • 75 milioni di euro destinati agli interventi realizzati dalle imprese del settore della produzione agricola primaria, senza vincolo di autoconsumo.

La produzione di energie rinnovabili da parte delle imprese agricole italiane è cresciuta negli ultimi anni, ma è ancora un’attività circoscritta ad un numero ristretto di imprese ed è presente soprattutto nelle regioni del nord.

I dati dell’ultimo Censimento agricolo che l’ISTAT ha pubblicato la scorsa estate e presto saranno integrati da ulteriori rilasci e documenti di approfondimento, parlano chiaro: sono meno di 11.000 le aziende agricole italiane impegnate in attività connesse con produzione di energia rinnovabile.

Nello specifico, quelle attive nella produzione di energia solare sono la maggioranza, contando 8.907 unità in tutto, di cui però il 65% localizzate nel nord Italia.

Dal 2020 ad oggi, la situazione è verosimilmente cambiata, anche per effetto della spinta fornita dal PNRR con le due misure del agri-solare (pannelli sulle coperture) e dell’agri-voltaico (pannelli sui terreni coltivati). Il primo intervento è attualmente in piena fase di applicazione, con due bandi già pubblicati dal Mipaaf per incentivare l’installazione di pannelli sui tetti degli edifici agricoli.

L’agri-voltaico, invece, è in una fase ancora preliminare, anche se fervono i lavori del GSE e degli altri organismi impegnati ad attuare e gestire l’intervento. C’è da definire  le regole tecniche, i limiti e le condizioni per l’installazione di pannelli direttamente sulle superfici agricole.

Non manca chi manifesta delle preoccupazioni circa una possibile indiscriminata diffusione degli investimenti, anche su terreni agricoli caratterizzati da elevata produttività che andrebbero salvaguardati  e destinati prioritariamente, se non esclusivamente all’attività agricola.

Le potenzialità di sviluppo del settore fotovoltaico in campo agricolo sono promettenti. Tuttavia, bisogna fare i conti con alcuni elementi critici, come la scarsa capacità delle imprese di mobilitare i capitali necessari per realizzare gli investimenti (in genere piuttosto elevati, pur in presenza di forme di aiuto pubblico) e le ricorrenti difficoltà del settore, provato da emergenze di varia natura, come le perturbazioni del mercato e gli eventi climatici dannosi.

Il bando prevede fino all'80% di contributo a fondo perduto per le imprese agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale nei limiti dell’autoconsumo, con la nuova fattispecie dell’”autoconsumo condiviso”. Dotazione finanziaria pari a circa 700 milioni di euro;

fino all’80% di contributo a fondo perduto e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli. Dotazione finanziaria pari a circa 150 milioni di euro;

il 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese agricole di produzione primaria. Dotazione finanziaria pari a circa 75 milioni;

il 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo;

il raddoppio della potenza massima installabile che passa da 500 kw/p a 1.000 kw/p;

il raddoppio della spesa ammissibile per accumulatori che passa da euro 50.000 ad euro 100.000;

il raddoppio della spesa ammissibile per dispositivi di ricarica che passa da 15.000 a 30.000.

In tale contesto dove coesistono opportunità e fattori di debolezza, ci si chiede quali siano le filiere produttive in posizione privilegiata per investire nella produzione di energia solare. In linea di massima, tutti i comparti sono in condizione potenziale di diversificare le fonti di ricavo e di reddito verso l’agri-solare e l’agri-voltaico. Nello specifico, però, le aziende zootecniche paiono avere qualche vantaggio, per effetto della presenza di edifici a servizio dell’azienda di ampia estensione (stalle, ricoveri di fieno ed altri alimenti zootecnici).

Anche le aziende specializzate in frutta e ortaggi e dotate di strutture aziendali, come serre, impianti di refrigerazione e condizionamento, magazzini di stoccaggio, sono in condizioni di beneficiare dei due interventi di sostegno del PNRR dell’agri-solare e dell’agri-voltaico.

Di contro,  le aziende con seminativi se da un lato possono contare su ampie disponibilità di superfici, in genere soffrono l’handicap che la loro capacità di generare flussi di cassa è limitata e quindi potrebbero non avere la forza finanziaria per affrontare i costi dell’investimento.

https://ageei.eu/fotovoltaico-nasce-cap-solar-il-portale-di-protos-energy-per-accedere-alle-energie-rinnovabili-in-tempo-reale-e-a-kw-zero/

 

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