BIOLOGICO17/07/2024 12:29

Biologico, Lollobrigida: superficie in Italia cresce del 4,5%. Aziende bio +1,8%, siamo leader in Europa

image_pdfimage_print

Roma - "Il rapporto bio redatto da Ismea e dal Centro Internazionale di Alti Studi Mediterranei di Bari, sotto il coordinamento del Masaf, è uno strumento fondamentale per avere una fotografia dello stato di salute del comparto e per fornire tutti gli elementi necessari per definire al meglio le politiche che lo possono ancor di più sviluppare.

Questa 20ª edizione conferma la crescita del settore biologico italiano anche nel 2023. Rispetto all'anno precedente la superficie certificata è aumentata del 4,5%, raggiungendo così quasi 2 milioni e mezzo di ettari, ovvero il 20% dell'intera superficie agricola utilizzata. Crescono anche le aziende biologiche, dell'1,8%. Sono risultati rilevanti che rafforzano la leadership dell'Italia nel settore a livello europeo, dove siamo primi per numero di aziende e tra i principali per incidenza delle coltivazioni, davanti a Francia, Spagna e Germania".

Così Francesco Lollobrigida, Ministro Masaf, in un videomessaggio in occasione della presentazione del rapporto sul bio a Bracciano, provincia di Roma.

"Un aspetto che va sottolineato è che la superficie bio sta crescendo in molte aree del paese, non solo nel Mezzogiorno che storicamente guida il comparto per superfici in ragione di caratteristiche climatiche, agronomiche e degli interventi delle politiche agricole, ma anche in altre regioni dell'Italia centrale e settentrionale.

Il nostro Ministero sostiene gli agricoltori che hanno deciso di certificarsi al biologico. In questi mesi di governo sono stati concretizzati numerosi provvedimenti per promuovere la crescita di questa realtà. Nei mesi scorsi è stato avviato il Piano di azione nazionale per la produzione biologica, dando così attuazione a quanto previsto dalla legge nazionale approvata nel 2022.

Il piano rappresenta una strategia a 360 gradi, frutto di un lungo e articolato confronto con le associazioni, le Regioni e tutte le istituzioni coinvolte, oltre che con la società civile. È uno strumento che gli attori della filiera aspettavano da tempo e che contribuirà a dare un ulteriore impulso al settore anche rispetto agli obiettivi determinati in ambito europeo.

Contiamo che il biologico possa essere sempre più un modello in termini di qualità e di reale sostenibilità, in grado di tenere insieme la sostenibilità ambientale ma anche la sostenibilità economica e sociale che dà la possibilità di svolgere un'attività in termini professionali. Abbiamo previsto un apposito marchio, il Made in Italy e il bio sono degli elementi di forza che dobbiamo riuscire ancor di più a valorizzare sui mercati ed è su questo che stiamo investendo.

Il made in Italy è una certificazione di qualità e insieme al biologico può entrare in mercati particolarmente sensibili al tema e dare il giusto valore ai prodotti che evidentemente devono sempre più essere percepiti dalle persone che acquistano e consumano come prodotti che non devono essere solo giudicati dal prezzo, ma anche da quello che c'è dietro in termini di rispetto del lavoro, dell'ambiente.

Su questo il nostro modello di sviluppo ha le sue ragioni di forza ed è su questo che intendiamo investire. In collaborazione con gli istituti agrari lavoriamo per la valorizzazione dei giovani che dovranno essere quelli abilitati a svolgere sempre meglio l'attività di imprenditori agricoli, garantendo qualità alle future generazioni e devo dire in termini più generali all'interno delle scuole per una formazione che metta in condizione i nostri ragazzi di conoscere sempre meglio l'elemento della qualità, la qualità del prodotto".

image_pdfimage_print