Agricoltura03/07/2024 14:02

Cinghiali: Coldiretti, domani 4/7 agricoltori in piazza, dal Piemonte alla Toscana fino alla Puglia

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Da Nord a Sud del paese gli agricoltori della Coldiretti proseguono le mobilitazioni in piazza per gridare la propria rabbia contro l’invasione incontrollata di cinghiali che devastano le colture e mettono a rischio la vita delle persone, nelle città come nelle campagne. L’appuntamento è per domani, giovedì 4 luglio, a Torino, Firenze e Bari, dove migliaia di imprese cingeranno d’assedio le sedi delle Regioni per chiedere l’adozione immediata di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata, facendo applicare a livello locale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno.

In Puglia il corteo partirà da Piazza Gramsci alle ore 8,45, per raggiungere il Palazzo regionale, mentre gli agricoltori toscani si raduneranno dalle ore 9 di fronte a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana. In Piemonte l’appuntamento è, invece, alle ore 20.30 con il corteo che partirà dal Palavela, si snoderà in via Valenza, per arrivare in piazza Piemonte, a Torino, sotto il grattacielo dell’ente.

Con le nuove proteste si estende dunque la mobilitazione della Coldiretti che ha già toccato Umbria, Lombardia, Calabria, Emilia Romagna e Abruzzo e raggiungerà nelle prossime settimane le altre regioni d’Italia. In tutte le manifestazioni gli agricoltori hanno incontrato i vertici dei governi regionali per spiegare le motivazioni dell’iniziativa, ma ora sono attese risposte concrete dopo le promesse fatte direttamente agli agricoltori dai diversi vertici regionali.

Ogni anno i cinghiali costano all’agricoltura italiana circa 200 milioni tra danni diretti e indiretti, con 2,3 milioni di animali selvatici lasciati liberi di scorrazzare nelle campagne. Una pressione anche sule strade dove nel 2023 si sono registrati 170 incidenti stradali con morti e feriti causati dagli animali selvatici, secondo l’analisi Coldiretti su dati Asaps, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente.

Ma in pericolo ci sono anche gli allevamenti suinicoli, dai quali nascono le specialità della norcineria nazionale. I cinghiali, denuncia la Coldiretti, sono i principali diffusori delle peste suina africana che, pur essendo innocua per l’uomo, minaccia la sopravvivenza delle aziende. Secondo le attuali regole, basta un cinghiale malato rinvenuto a chilometri di distanza da una stalla per far scattare la decisione di abbattere migliaia di maiali perfettamente sani.

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