Agricoltura06/08/2024 19:37

Copagri: caporalato, piaga intollerabile che danneggia immagine e competitività maggioranza aziende sane

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Non ci stancheremo mai di ripetere che quella del caporalato è una drammatica piaga da estirpare e combattere senza esitazioni, in quanto oltre a sfruttare le difficoltà dei lavoratori, danneggia la maggioranza delle realtà agricole, che operano in un quadro di legalità e che hanno avviato un percorso virtuoso in linea con gli obiettivi della Legge 199/2016”. Lo ha ribadito il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo all’odierna riunione convocata dai Ministeri del Lavoro e dell’Agricoltura per proseguire il confronto sulle misure per combattere il fenomeno del caporalato, svoltasi alla presenza dei responsabili dei due dicasteri Marina Elvira Calderone e Francesco Lollobrigida.

“Nel portare avanti tutte le misure necessarie a eradicare questo triste fenomeno, percorso che vedrà sempre la Copagri schiarata in prima linea, è sempre bene tenere a mente che parliamo di una questione che si ripercuote direttamente sull’immagine dell’intero comparto primario e che, in secondo luogo, va a danneggiare tutte le realtà sane anche in termini di competitività, in quanto costituisce a tutti gli effetti una forma di intollerabile concorrenza sleale e di alterazione delle dinamiche di mercato”, ha aggiunto Battista.

“Nel condividere pienamente la necessità di continuare a stringere le maglie dei controlli contro i tristi fenomeni del caporalato e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura, teniamo però a precisare, sempre con il fine di tutelare l’immagine della maggioranza delle imprese sane, l’abissale differenza che intercorre tra le mere irregolarità, anche solo amministrative, legate al mancato rispetto della normativa in materia di sicurezza e i reati riferiti allo sfruttamento vero e proprio”, ha continuato il presidente della Copagri.

“Per tali ragioni - ha proseguito Battista - riteniamo che la lotta al caporalato, oltre alla necessaria repressione delle condotte illecite, non possa prescindere da un approccio più ampio che abbracci le politiche del lavoro, la gestione dei flussi migratori, la corretta informazione ai consumatori e la messa in campo di politiche premianti nei confronti di tutti coloro i quali fanno dell’etica il faro della propria attività”.

“In tale ambito, bisogna continuare a lavorare per assicurare un maggiore interscambio tra le banche dati a disposizione della PA, così da agevolare l’incrocio fra la domanda e l’offerta di lavoro e scongiurare il ricorso ai caporali, assicurando al contempo una particolare attenzione al rafforzamento delle piattaforme pubbliche per l’intermediazione della manodopera e adoperandosi, inoltre, per incentivare l’ingresso nel mondo agricolo e per facilitare le assunzioni di manodopera straniera, andando a superare la logica del click day”, ha concluso il presidente.

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