Inchieste01/08/2024 16:48

Food for Profit, finanziato da chi fa profitto su carne e proteine alternative. Gia consigliere di Renzi Premier

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Roma - Food for Profit ovvero Cibo per profitto? Chi lo finanzia fa profitto sul cibo alternativo, carne sintetica e proteine vegetali.

Tra i finanziatori di Food for Profit l’imprenditore e investitore Sebastiano Cossia Castiglioni, già Consigliere Economico del Primo Ministro Matteo Renzi dal 2014 al 2016.

Soprattutto fondatore di Vegan Capital, che investe nel settore plant-based e delle proteine alternative agli animali. Partner anche di Blue Horizon, gruppo leader a livello globale nell’investimento in proteine alternative.

DILEMMA

Cibo sintetico o carne naturale? Amore per il Pianeta o interessi economici? Etica o business? All’interno di un discorso sempre più polarizzato l’affermazione della carne coltivata tra i consumatori sembrerebbe dover passare di necessità attraverso la demonizzazione della zootecnia tout court, quando non addirittura della stessa alimentazione animale quando il discorso si sposta sul novel food ed i cibi plant based.

O così sembrerebbe nel vedere la quantità di attacchi rivolti da alcuni media al settore zootecnico.

FOOD FOR PROFIT

Tra i casi più rilevanti il documentario “Food for Profit” della giornalista Giulia Innocenzi, attacco frontale al settore agricolo accusato di contribuire in maniera rilevante al cambiamento climatico, di non rispettare i criteri di sostenibilità ambientale e di non garantire il benessere animale.

Eppure tra i produttori del documentario sembra non mancare chi ha interessi nel sostituire la carne da allevamento con quella di laboratorio o con i sostituti vegetali.

I FINANZIATORI FANNO BUSINESS

Tra i finanziatori del documentario spicca infatti la presenza dell’imprenditore e investitore Sebastiano Cossia Castiglioni, già Consigliere Economico del Primo Ministro Matteo Renzi dal 2014 al 2016.

Soprattutto fondatore di Vegan Capital, che investe nel settore plant-based e delle proteine alternative agli animali. Partner anche di Blue Horizon, gruppo leader a livello globale nell’investimento in proteine alternative. Ma ulteriori investimenti - riporta il sito specializzato Family Business Forum - sono stati portati avanti in oltre 80 aziende nel solo settore delle proteine alternative e plant-based, tra le quali Beyond Meat nel 2012.

https://familybusinessforum.net/protagonisti/sebastiano-cossia-castiglioni/

Attivista per i diritti degli animali, Castiglioni è inoltre membro dell’advisory board o del board di Animal Equality, Animal Outlook, Culture & Animals Foundation, International Anti-Poaching Foundation, Project Coyote Sea Shepherd Global.

ARABIA SAUDITA

Legato a Cossia Castiglione sembra essere dunque l’ex premier Matteo Renzi, diviso nel suo ruolo di leader di Italia Viva e di membro del board del fondo arabo Future Investment Initiative Institute (FII Institute), una “fondazione globale senza scopo di lucro - si legge nella loro pagina -  con un braccio di investimento e un'agenda pressante: l'impatto positivo sull'umanità”.

E se Italia Viva votava insieme al Governo (spaccando l’alleanza interna con Azione, la quale si asteneva) sul divieto di consumo e commercializzazione della carne sintetica, intanto Matteo Renzi partecipava ai convegni del FII Institute dove tra i temi chiave si discuteva della necessità di un piano di transizione alimentare.

Già nel 2022 l’Arabia Saudita poneva l’attenzione, sempre attraverso il Future Investment Initiative Institute di cui Renzi fa parte, sulle nuove sfide alimentari da affrontare a livello globale. Tra le soluzioni proposte nel Report i nuovi cibi a base di insetti e carne di laboratorio o cellulare.

https://fii-institute.org/wp-content/uploads/2022/11/IR2202-howtoFeedtheWorld_XS_compressed.pdf

NUOVE SFIDE ALIMENTARI

E proprio l’Arabia Saudita intende giocare un ruolo di primo piano nella nuova sfida alimentare, ossia sfamare non solo i propri cittadini ma anche quelli di una popolazione mondiale in crescita. E farlo attraverso le innovazioni plant based e di cibo cellulare potrebbe rappresentare un investimento lungimirante.

La società di consulenza Strategy& stima che i sei paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo - Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti - importano circa l'85% del loro cibo, tra cui il 93% di cereali, il 62% di carne e il 56% di verdure.

Ed è cosi che tra gli attori più attivi in Arabia Saudita troviamo il principe Khaled Bin Alwaleed Bin Talal, un membro della famiglia reale e figlio del magnate degli affari di più alto profilo del paese, il principe Alwaleed Bin Talal.

Protagonista anche lui, come Matteo Renzi, degli eventi organizzati dal FII Institute, ed anzi speaker sui temi di transizione alimentare negli stessi giorni in cui partecipava l’ex premier italiano.

Qui il programma:

FiiProgramoct251225-4816

“Negli ultimi anni - scrive Forbes - il veicolo di investimento del principe con sede a Dubai KBW Ventures ha fatto una serie di investimenti nelle imprese alimentari. Il suo portafoglio ora include partecipazioni in numerose aziende legate al cibo come Upside Food, Bond Pet Foods, Beyond Meat, Ripple e TurtleTree.”

AGRITECH

Dunque tutta quella galassia di aziende leader nel cibo a base cellulare di laboratorio o plant based. Collaborazioni che partono anche da Israele, base di numerose start up e aziende agritech specializzate nel settore, per finire nei paesi del Golfo come Emirati Arabi Uniti e la stessa Arabia Saudita.

https://www.middleeasteye.net/news/not-so-green-pastures-uae-israel-struggle-ink-agriculture-deals

È il caso anche della israeliana Aleph Farms che nel 2021 ha annunciato di aver raccolto 105 milioni di dollari attraverso una raccolta fondi guidata da una filiale del fondo sovrano di Abu Dhabi ADQ, con l’obiettivo di lanciare un impianto di produzione negli Emirati Arabi Uniti.

https://www.agbi.com/food-drink/2023/06/princes-cell-grown-meat-investment-gets-us-approval/

Continua...

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