CREA28/06/2024 16:07

Impresa Agricola, la nostra I.A. Il nuovo numero di CREAFUTURO. Cosa è la RICA

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L'ultimo numero di CREAfuturo è dedicato all’impresa agricola, tema di straordinaria attualità visto l’intenso dibattito che da mesi sta fervendo sullo status dell’agricoltore e sul suo reddito. A tale riguardo, ai microfoni di CREAIncontra il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida sottolinea le misure per le aziende contenute nel Decreto Agricoltura e coglie l’occasione per augurare buon lavoro al nuovo CdA del CREA .
Attraverso il centro dedicato, il CREA Politiche e Bioeconomia , i risultati delle ricerche e i nostri dati – primi tra tutti quelli dello straordinario patrimonio della Rica –  focus su com’è l’impresa agricola italiana oggi e in che modo si è evoluta nell'ultimo decennio. Come ha superato pandemia e guerra russo-ucraina? A fronte dei molteplici interventi di sviluppo rurale, , riesce ad usufruire dei relativi sostegni economici? Quali sono state le opzioni e le reazioni legate all’introduzione degli eco-schemi? Che opportunità ci sono per i giovani e le aree marginali? E non ultimo: in uno scenario così complesso, come sta cambiando il mercato del lavoro?

L’impegno del CREA per le imprese agricole, però, non si ferma all’aspetto economico…perché una cosa è certa – come sottolinea nel suo editoriale il prof. Andrea Rocchi, presidente CREA – qualunque sia la domanda relativa alle nostre imprese agricole, la parola “innovazione” è la risposta. Per questo, con il contributo degli altri Centri, sono evidenziate, settore per settore, le innumerevoli forme in cui la Ricerca può aiutare le aziende, soprattutto quelle micro, piccole e medie, vera ossatura del nostro sistema agroalimentare.

Strumento comunitario finalizzato a conoscere la situazione economica dell’agricoltura europea e a programmare e valutare la Politica Agricola Comunitaria (PAC) la RICA (Rete d’Informazione Contabile Agricola) è l’unica fonte armonizzata sul funzionamento e la performance delle imprese agricole. La RICA italiana comprende, oltre a conoscenze in ambito aziendale come la sua omologa Europea, anche informazioni e dati a livello territoriale per finalità scientifiche e/o di pianificazione settoriale. E’ da sempre affidata al CREA Politiche e Bioeconomia, organo di collegamento con la Commissione Europea 

L’azienda agricola è uno dei principali oggetti di intervento della Politica Agricola Comunitaria (PAC), sin dalla sua istituzione. La disponibilità di informazioni obiettive e funzionali, in particolare sui redditi delle varie tipologie aziendali e sul loro funzionamento tecnico-economico, è un elemento essenziale per una efficace politica settoriale e per il suo sviluppo.

Già nel 1965 il Consiglio della Comunità Economica Europea1, individuò nella contabilità delle aziende agricole la fonte basilare per rispondere ai suddetti obiettivi; inoltre, stabilì che i dati da raccogliere provenissero da aziende agricole appositamente scelte secondo norme comuni e che i dati fossero presentati secondo uno schema comune e utilizzabili in ogni momento e in ogni particolare dalla Commissione europea. Fu così costituita una rete comunitaria d’informazione contabile agricola (RICA), quale strumento prioritario della Commissione per rispondere alle necessità di programmazione e di valutazione delle misure di politica agricola comune, attraverso l’analisi dei dati raccolti e la simulazione di diversi scenari di intervento.

La RICA (RICA – Rete di Informazione Contabile Agricola – RICA – Rete di Informazione Contabile Agricola – Politiche e Bioeconomia – CREA)  è una indagine campionaria annuale, che poggia sulla partecipazione volontaria degli agricoltori e viene svolta con un’impostazione analoga in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea (in Italia a partire dal 1968); essa rappresenta in Europa l’unica fonte di dati microeconomici sull’evoluzione dei redditi e sulle dinamiche economico-strutturali delle aziende agricole, basata su principi contabili armonizzati, rispondenti cioè a definizioni identiche e presentati secondo uno schema comune. L’indagine non rappresenta tutto l’universo delle aziende agricole, ma solo quelle che, per la loro dimensione economica, possono essere considerate orientate al mercato. La metodologia adottata mira a fornire dati rappresentativi su tre dimensioni: regione, dimensione economica e tipologia di azienda agricola (ordinamento tecnico economico).

Quali dati?

Le quasi 60.000 aziende agricole della RICA comunitaria rappresentano poco meno di 2,6 milioni di aziende dell’Unione europea e oltre il 90% della superficie agricola utilizzata (SAU) e della Produzione Standard (PS) della UE. Il campione italiano conta circa 11.000 aziende agricole ed è strutturato in modo da rappresentare le diverse tipologie produttive e dimensionali presenti sul territorio nazionale; esso garantisce una copertura del 95% della SAU, del 97% del valore della PS e del 91% delle Unità di Bestiame Adulto (UBA).

I dati raccolti annualmente dall’indagine comunitaria alimentano un database in cui sono disponibili i risultati standard, un insieme di statistiche che vengono periodicamente prodotte e pubblicate dalla Commissione. Descrivono in notevole dettaglio la situazione economica degli agricoltori delle diverse tipologie in tutta l’Unione europea. Le variabili definite nei risultati standard sono calcolate come medie per ogni anno, per Stato membro, tipo di agricoltura e classe di dimensione economica; un analogo database è prodotto anche dalla RICA italiana.

 A cosa serve?

La RICA è utilizzata per la giustificazione degli aiuti pubblici all’agricoltura cofinanziati dall’Unione Europea e per la valutazione dell’importanza delle imprese agricole come fornitori di beni comuni. Le informazioni raccolte con la RICA consentono, inoltre, di rispondere ai fabbisogni della ricerca e dei servizi alla consulenza aziendale, attraverso una serie di variabili e indici sulle caratteristiche tecniche, economiche, patrimoniali e reddituali delle aziende agricole.

Il quadro informativo della RICA Italiana risulta essere molto più ampio rispetto delle esigenze istituzionali dell’indagine, consentendo di realizzare analisi anche su ulteriori temi, che vanno dall’analisi dei costi di produzione, alla sostenibilità ambientale, al ruolo della famiglia agricola.

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