CREA03/07/2024 15:53

Impresa Agricola, la nostra I.A. Il nuovo numero di CREAFUTURO. RICA, una lettura dei dati 2012-2022

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L'ultimo numero di CREAfuturo è dedicato all’impresa agricola, tema di straordinaria attualità visto l’intenso dibattito che da mesi sta fervendo sullo status dell’agricoltore e sul suo reddito. A tale riguardo, ai microfoni di CREAIncontra il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida sottolinea le misure per le aziende contenute nel Decreto Agricoltura e coglie l’occasione per augurare buon lavoro al nuovo CdA del CREA .
Attraverso il centro dedicato, il CREA Politiche e Bioeconomia , i risultati delle ricerche e i nostri dati – primi tra tutti quelli dello straordinario patrimonio della Rica –  focus su com’è l’impresa agricola italiana oggi e in che modo si è evoluta nell'ultimo decennio. Come ha superato pandemia e guerra russo-ucraina? A fronte dei molteplici interventi di sviluppo rurale, , riesce ad usufruire dei relativi sostegni economici? Quali sono state le opzioni e le reazioni legate all’introduzione degli eco-schemi? Che opportunità ci sono per i giovani e le aree marginali? E non ultimo: in uno scenario così complesso, come sta cambiando il mercato del lavoro?

L’impegno del CREA per le imprese agricole, però, non si ferma all’aspetto economico…perché una cosa è certa – come sottolinea nel suo editoriale il prof. Andrea Rocchi, presidente CREA – qualunque sia la domanda relativa alle nostre imprese agricole, la parola “innovazione” è la risposta. Per questo, con il contributo degli altri Centri, sono evidenziate, settore per settore, le innumerevoli forme in cui la Ricerca può aiutare le aziende, soprattutto quelle micro, piccole e medie, vera ossatura del nostro sistema agroalimentare.

Per sua natura, per come è strutturata la RICA (Rete d’Informazione Contabile Agricola) consente di analizzare l’evoluzione di particolari fenomeni e gli andamenti dei risultati economici aziendali. Tale lettura dei dati economici e strutturali della RICA può contribuire a completare il quadro che emerge risultati dall’ultimo Censimento dell’Agricoltura, relativi all’annata agraria 2019-2020.

La Banca Dati RICA fornisce informazioni sulle caratteristiche economiche e strutturali delle aziende agricole, necessarie per determinare il reddito netto e per l’analisi della composizione patrimoniale aziendale. Essendo una rilevazione annua, è possibile confrontare nel tempo parametri e indicatori tecnici, economici e patrimoniali per analizzare l’evoluzione di particolari fenomeni o, semplicemente, per avere un’idea sugli andamenti dei risultati economici aziendali.

I risultati dell’ultimo Censimento dell’Agricoltura, relativi all’annata agraria 2019-2020, evidenziano un calo del numero delle aziende agricole in Italia (sia con coltivazioni che zootecniche) e una sostanziale tenuta della superficie agricola. Questo si traduce in un aumento della dimensione media aziendale, osservato in tutte le tipologie di coltivazioni ad eccezione dei prati e pascoli. Rispetto al passato, i risultati censuari mettono in evidenza un’evoluzione dell’agricoltura verso forme più strutturate, con una maggiore incidenza di manodopera salariata. Sebbene il campione della RICA sia costruito su un campo di osservazione che non coincide con quello del Censimento (essendone un sottocampione), è da quest’ultimo che prende le basi. La lettura dell’evoluzione dei dati economici e strutturali in RICA può pertanto contribuire a completare il quadro emerso dai confronti intercensuari relativamente ad altre grandezze.

Un primo indicatore utile a questo è dato dalla redditività dei fattori produttivi, ovvero dal rapporto tra i risultati conseguiti nel processo produttivo e i mezzi impiegati per realizzarli. Due indicatori parziali spesso utilizzati nell’analisi delle aziende agricole sono la redditività della terra e del lavoro (Figura 1), data dal rapporto tra il Reddito Netto aziendale e la SAU e le Unità di Lavoro, rispettivamente. L’analisi della serie storica dal 2014 al 2022 mostra un incremento di entrambi gli indicatori, rilevato in particolare tra il 2019 e il 2020. Considerando che l’entità dei due fattori produttivi è rimasta tutto sommato stabile, a determinare un incremento è stato l’andamento del reddito netto medio.

Figura 1 – Redditività del lavoro e Redditività della terra 

La possibilità di classificare le aziende della RICA per orientamento tecnico-economico consente di capire meglio quali sono le tipologie aziendali con i redditi medi più elevati e come è variata l’entità del reddito medio nel tempo (Figura 2). Nel 2022 (ultimo anno contabile a disposizione in RICA), le tipologie aziendali con il reddito netto più elevato sono quelle dei granivori, degli allevamenti di bovini da latte e dell’ortofloricoltura. Se si guarda alla variazione rispetto al 2014 si nota che non tutte le tipologie hanno avuto lo stesso andamento. I redditi netti medi hanno avuto incrementi rilevanti negli allevamenti di granivori (+62%) e nelle aziende con fruttiferi (+54%). Le aziende specializzate in olivicoltura hanno invece fatto registrare una diminuzione del reddito netto aziendale (-17%), che trova spiegazione nella diminuzione della produzione che, tralasciando l’alternanza delle fasi di carico e scarico, sembra avere acquisito un carattere strutturale da ricollegare sia ai problemi fitosanitari delle principali regioni produttrici sia nel cambiamento climatico. Il decremento nei redditi delle aziende viticole è stato invece lieve (-1%).

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