Agricoltura29/06/2024 15:17

Villaggio Coldiretti, Prandini: Non permetteremo alle multinazionali di svendere il nostro patrimonio alimentare

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“Siamo a Venezia, una città d’arte ma anche con una cultura storica legata all’agricoltura. Abbiamo scelto di venire qui perché abbiamo voluto portare l’attenzione su un settore che è un patrimonio unico da difendere. Voglio ringraziare i cittadini per l’accoglienza. È vero qualche problemino lo abbiamo creato, però l’impegno è di lasciare la città meglio di come l’abbiamo trovata”. Così il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel suo intervento all’evento istituzionale a difesa della Dieta Mediterranea in corso all’Arsenale durante la seconda giornata del Villaggio Coldiretti a Venezia.

Proprio sulla difesa del patrimonio alimentare tricolore, Prandini ha sottolineato come “nel 1990, quando ci svendevamo alle multinazionali, l’Italia era la quarta potenza economica a livello mondiale grazie al lavoro degli agricoltori. Non permetteremo a Union Food e alla dirigenza di Confagricoltura di svendere quello che per millenni di storia abbiamo custodito: la nostra cultura. Noi ci batteremo per applicare meccanismi che assicurino la trasparenza sui prodotti agricoli per i consumatori, a difesa della nostra identità, del lavoro straordinario che fanno i nostri agricoltori per preservare il territorio. Siamo noi i veri ambientalisti, chi li attacca sicuramente non è mai entrato in un campo e in una stalla”.

Il presidente ha voluto anche ricordare il bracciante morto nelle campagne di Latina qualche giorno fa: “Condanniamo ancora una volta l’orrore che si è consumato, ma al tempo stesso non posso accettare che ci sia una demonizzazione di tutte quelle imprese oneste e serie. Allo stesso tempo non è accettabile importare prodotti ortofrutticoli da Paesi extra UE che provengono dallo sfruttamento di bambini. Serve una giusta reddittualità per i nostri agricoltori, senza non ci sarà più crescita. Due sono le regole che vogliamo: l’obbligo di origine su tutti i prodotti agroalimentari e che venga introdotto il principio di reciprocità, le stesse regole che vengono imposte alle aziende italiane devono valere per tutti”.

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