Agricolae TV05/11/2021 18:38

Paesaggio rurale, come la cultura si sposa con la sostenibilità. Patrimonio d’Italia da tutelare con lavoro agricolo. VIDEOSERVIZIO

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Conficcare pioli per delimitare un territorio, questo il significato del termine latino pango, preso in prestito dai francesi che lo hanno trasformato prima in pays e poi in paysage. L’attuale paesaggio così come lo conosciamo oggi.

Il paesaggio nasce dall’uomo e sarà proprio il paesaggio a salvare il Pianeta e la permanenza dell’uomo su di esso attraverso l’agricoltura tradizionale e l’agricoltore visto come custode

E' su questi presupposti che nasce il primo Congresso nazionale dei Paesaggi Rurali Storici Italiani: dal 5 al 7 novembre all’Auditorium di Sant’Apollonia di Firenze. Nel corso dell’evento organizzato da Università degli Studi di Firenze, alla spin off Horizons, con il patrocinio di MIPAAF e della Regione Toscana, si parla di territorio, produzioni tipiche, cultura enogastronomica e modelli di sviluppo alternativi.

Ad aprire il Congresso Mauro Agnoletti, professore della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze che spiega ad AGRICOLAE come occorra fare di più:

Paesaggi rurali, Agnoletti: non si tutelano con norme o vincoli ma garantendo lavoro agricoltori. VIDEOINTERVISTA

Il registro nazionale dei paesaggi rurali storici è importante perché è uno strumento per la conservazione e la tutela dei paesaggi storici. Abbiamo strumenti per la conservazione della natura e per quella dei monumenti ma per i paesaggi storici attualmente non c'è nulla. Questo richiede che l'attività sia svolta da parte delle politiche agricole perché il paesaggio rurale non si conserva con norme o vincoli ma con il lavoro degli agricoltori".

Così ad AGRICOLAE Mauro Agnoletti, professore di Pianificazione dei sistemi agricoli e forestali e Storia ambientale presso la Scuola di Agraria dell'Università di Firenze nel corso della Giornata nazionale dei paesaggi rurali storici.

 

"I rischi attuali sono da un lato l'abbandono e dall'altro l'intensificazione dell'agricoltura. Occorre cambiare indirizzo - spiega ancora - nel modo di fare Agricoltura sostenendo quelle pratiche agricole che oggi ci consentano di puntare sulla alla qualità e la tutela del paesaggio.

Il paesaggio rappresenta un patrimonio per l’Italia e per il turismo. Lo spiega ad AGRICOLAE il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio:

Paesaggio rurale, Centinaio, Mipaaf: risorsa per futuro del Paese. Ma anche eredità di quello che siamo. VIDEOINTERVISTA

"Il paesaggio rurale è una risorsa per il nostro territorio ed è una risorsa per il nostro Paese. Attraverso il Paesaggio rurale si può tutelare il lavoro che i nostri agricoltori fanno quotidianamente e che ci ha permesso di poter avere in eredità la nostra storia e tutto quello che abbiamo". Ma non solo: Centinaio spiega che "attraverso il paesaggio rurale riusciamo a tutelare tutto quello che è eccellenza agroalimentare che fa conoscere l'Italia nel mondo. E infine - conclude - è una nuova meta di turismo. Quello legato all'alimentare e alla ruralità è il nuovo turismo di lusso".

Giuseppe Ambrosio, Consigliere ministeriale e Presidente del Gruppo di lavoro MIPAAF UNESCO, spiega ad AGRICOLAE come il ministero sia al lavoro per tutelare e promuovere il paesaggio rurale italiano:

Paesaggi rurali, Ambrosio, Mipaaf: non solo estetica ma unicità che deriva da sinergia uomo- ambiente. E si traduce in presidio lavorativo e sociale. VIDEOINTERVISTA

"Bisogna dimostrare all' Unesco che il paesaggio in questione è il frutto di un certo modo dell'uomo di fare agricoltura. Non si tratta solo di estetica ma di unicità".

Così il capo gruppo di lavoro Mipaaf-Unesco Giuseppe Ambrosio nel corso del convegno a Firenze sulla Giornata sui paesaggi rurali storici.

Un'unicità che deriva dalla sinergia e dalla convivenza tra uomo e ambiente.

Ambrosio spiega come i paesaggi rurali siano tali grazie al presidio delle comunità rurali che si declina in cultura, economia e società. 

"Se salvaguardato e gestito può contribuire ad alimentare posti di lavoro".

Paesaggi rurali, Yoshihide (Fao): piano di azione per conservazione dinamica, (conservazione e sviluppo). Capacità dell’uomo di adattarsi all’ambiente

"Il programma della Fao inizia da un piano di azione che parte dalla stesura di un documento di proposta, di una revisione editoriale, e infine una valutazione e designazione dei siti Giahs sulla base di 5 criteri. Obiettivo finale è quello della conservazione e sviluppo dei siti, in una parola: conservazione dinamica".

Così Endo Yoshihide coordinatore programma Fao Giahs nel corso della giornata nazionale dei paesaggi rurali storici italiani.

I criteri di valutazione su cui si basa la Fao - Giahs sono: la sicurezza alimentare; l'agrobiodiversità; il sistema di conoscenza locale e tradizionale; culture e sistemi di valori sociali ed economici e infine le caratteristiche dei paesaggi terrestri e marini.

"L'importanza globale si traduce nel valore delle caratteristiche specifiche dei paesaggi, sulla rilevanza contemporanea, sulla rilevanza storica e infine sull'analisi comparativa", prosegue Yoshihide.

"È il gruppo consultivo scientifico (Sag) l'organo deputato a fare le valutazioni del caso", prosegue ancora.

Ma non solo: i paesaggi rurali sono anche la dimostrazione della capacità dell'uomo di adattarsi alla natura, come nel caso dei cosiddetti "Giardini galleggianti del Bangladesh".

 

Paesaggi rurali, Caner: patrimonio che deriva dal lavoro dell’uomo. Pac e Psn premino chi li tutela

"Il paesaggio è da sempre uno dei temi prioritari della regione Veneto. Occorre tutelare il patrimonio del Paese anche attraverso la Politica agricola comune costituito dai beni culturali derivanti dall'attività agricola e dei prodotti che ne derivano".

Così l'assessore all'agricoltura del Veneto Federico Caner nel corso del suo intervento in occasione della giornata nazionale dei paesaggi storici.

Dal giardino pantesco, ai limoneti di Amalfi, fino ai vigneti eroici della Valtellina e agli olivi plurisecolari della Puglia, l’Italia è percorsa da esempi di un’agricoltura resiliente e in grado di sostenere le comunità locali, ridurre l’importazione di cibo e di conseguenza l’impronta di CO2 di ciò che portiamo in tavola.

Il convegno pone l'attenzione sull'aspetto culturale, sullo sviluppo socioeconomico, ambientale e delle politiche agricole.

Il paesaggio rurale è parte integrante del patrimonio culturale italiano di cui costituisce la porzione territorialmente più ampia. Nonostante questo l'Italia ha fallito l'obiettivo di mantenere la vitalità economica di molti territori: che funziona solo sul 23 per cento del territorio nazionale. Sono oltre 10 milioni gli ettari di terreni un tempo agricole oggi in stato di abbandono.

Il recupero dei paesaggi rurali si traduce in tutela dell'ambiente e nel contrasto alla Co2. Un ruolo importante ha l'agricoltura, anche attraverso la Pac, il Psr e il PNRR. A dimostrazione di come l'agricoltura sia custode del territorio.

 

 

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