Toscana06/08/2024 10:34

Peronospora. Coldiretti Toscana, in arrivo primi ristori (1,7 milioni) per viticoltori

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Danni da peronospora: in arrivo il primo anticipo ai viticoltori toscani. Sono poco più di 1,7 milioni di euro i ristori destinati in questa prima ripartizione alle aziende vitivinicole della Toscana che hanno subito danni alla produzione di uva a partire dal 1aprile 2023. A dirlo è Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti sulla base della ripartizione degli interventi compensativi dei danni causati dall’infezione delle viti (Plasmopara viticola) da parte del Ministero dell’Agricoltura. A fronte dei 7 milioni subito disponibili a livello nazionale - dei 47 stanziati per far fronte ai danni da peronospora che saranno distribuiti in due tempi: 7 subito e 40 successivamente - il 24% sono stati assegnati alle aziende toscane che insieme alla Puglia è la regione che ha ottenuto più risorse. L’infezione aveva colpito 2.760 aziende, tante sono state le domande, presentate in Toscana. “La dotazione attualmente prevista per i ristori è insufficiente rispetto all’enormità dei danni patiti dalle aziende senza considerare i maggiori costi di produzione che hanno dovuto sopportare per eseguire i trattamenti nel tentativo di salvare il raccolto. – spiega la presidente di Vigneto Toscana, Letizia Cesani - Preso atto della buona volontà da parte del Governo di aiutare il comparto con un primo stanziamento di risorse auspichiamo in un ulteriore sforzo nel trovare nuovi fondi da destinare ai ristori”.

A scatenare l’infezione del fungo patogeno erano state condizioni climatiche particolarmente favorevoli durante tutta la primavera e nei mesi successivi con piogge persistenti, umidità e temperature elevate che avevano compromesso la quantità della produzione riducendola del 24,5% secondo l’Istat.

Il settore vitivinicolo è la locomotiva agricola della Toscana con un valore alla produzione di poco meno di 1,2 miliardi di euro. Sono 12.700 le aziende del settore, 60 mila gli ettari coltivati a vite di cui il 32% con metodo biologico; 58 le indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT.

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