Quando uno studente è il più bravo, un atleta il più forte o un professionista il più efficiente, sono due solitamente le reazioni dei 'colleghi' all'interno di una comunità: i più capaci lo prendono come esempio, lo studiano per imparare da lui e alzare il proprio livello. I meno capaci cercano di denigrarne la fama e i meriti - per citare Machiavelli - con l'obiettivo di abbassare il livello generale così che resti in linea con le proprie possibilità.
Quello che è successo in ambito europeo fino ad ora all'Italia sembra riproporre una dinamica più afferente alla seconda ipotesi.
Sebbene sembra che le cose stiano cambiando.
L'Italia, prima della classe indiscussa per quanto riguarda la qualità e la sicurezza alimentare dell'agricoltura e dell'agroalimentare, comincia a non essere più il Paese capace e da mettere all'angolo, ma quello più bravo da seguire e da cui imparare.
Da fanalino di coda a faro nella notte per una nazione che comincia ad avere una voce - per quanto riguarda il settore Primario - forte e chiara e contraddistinta da una determinata matrice politica. Con le organizzazioni di rappresentanza che - nonostante ognuna con i propri pensieri, idee e diversità - sembrano pronte a fare squadra in Ue per essere più forti.
L'Europa nasce per creare una comunità democratica che faccia da sintesi alle singole democrazie: così da essere più forte tramite l'Unione. Ma alcune storture ne hanno in questi anni minato la credibilità all'interno dei popoli a cui appartiene alimentando invece fratture.
Tutti i paesi sono composti da due grandi poteri di natura politica: quello Esecutivo rappresentato dai governi eletti; quello del Parlamento rappresentato direttamente dal Popolo attraverso i deputati e i senatori.
L'anomalia europea è il Trilogo: Oltre al Consiglio Ue rappresentato dai governi dei Paesi europei e al Parlamento Ue rappresentato dagli europarlamentari, è presente infatti una terza forza, quella della Commissione che rappresenta 'l'interesse europeo'. Il cui compito è di 'proporre' i provvedimenti deputati a 'vincolare' le scelte e le politiche di tutte le democrazie appartenenti alla Comunità.
La Commissione europea è il braccio esecutivo dell'Unione progettato per essere indipendente dagli interessi nazionali e responsabile della stesura di tutta la legge dell'Unione europea attraverso la proposta di nuove leggi (disegni di legge) di cui detiene il monopolio. Sempre mossa dal cosiddetto "interesse europeo".
Si occupa anche della gestione quotidiana dell'Unione e ha il dovere di far rispettare la legge e i trattati. Sebbene siano molti i vulnus mai sanati, come ad esempio il dumping fiscale.
In buona sostanza l'Europa così come la conosciamo, è nata commissariata prima ancora di vedere se sarebbe stata capace di camminare da sola, grazie proprio all'unione delle democrazie.
Secondo la Treccani si intende, per il termine "Commissariamento", un "Provvedimento che impone la gestione commissariale in un ente o istituto quando gli organi ordinarî preposti all’amministrazione di questi non vogliano o non siano in grado di funzionare".
Al di là dell'esegesi critica del termine, è indubbio che le democrazie europee abbiano sofferto in questi anni il ruolo della Commissione. A maggior ragione per il potere della stessa di proporre i provvedimenti, e quindi gli indirizzi politici di tutte le nazioni Ue. Ma anche per il fatto che il volere del Popolo, rappresentato appunto da quello del Parlamento europeo ed espresso tramite i pareri delle commissioni competenti, non è vincolante.
E sempre più frequenti sono i casi in cui il Parlamento si è opposto con forza alle fughe in avanti della Commissione - all'insegna dell'interesse europeo' - attraverso voti che smentivano una forza unita. E la 'frattura' non era spesso tra le esigenze dei diversi Paesi, ma al contrario tra le diverse istituzioni europee.
Un corto circuito che danneggia spesso uno spirito di squadra che in Europa sembra esserci sempre meno ma che sembra esser stato ritrovato dentro i confini nazionali.
Un Sistema Italia che sta rendendo più forte il Paese del Tricolore anche grazie a eventuali nuovi ruoli in ambito Ue e in grado di essere faro per un'Europa a volte 'ostaggio' di un 'interesse europeo' individuato dalla Commissione.
Un 'interesse europeo' che vede la presenza - per seguire i dossier della Commissione - di circa 160 rappresentanti italiani tra personale MAECI e altre amministrazioni e contrattisti locali (di cui 30 diplomatici), contro i circa 900 statunitensi presenti a Bruxelles per tutelare gli interessi USA e delle sue multinazionali.
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Edoardo Spera
Editoriale 2023, Luigi D’Eramo: dialogo e concretezza per raggiungere obiettivi comuni